Titolo

Sant'Antonio M. Zaccaria

Immagine a destra

Corpo

"La tua mente
è come un mulino nell'acqua,
che lavora sempre.
Se tu vi poni del frumento,
macina frumento;
se vi poni piante infestanti,
macina piante infestanti".

(S. Antonio Maria Zaccaria)

 

Antonio Maria Zaccaria nacque a Cremona nel 1502 da famiglia di antica nobiltà. Rimase presto orfano di padre la madre, ancora giovanissima, si dedicò completamente all'educazione del figlio.

Poco sappiamo della fanciullezza di Antonio Maria. I biografi ci hanno tramandato il solo – ma significativo – episodio in cui un giorno, tornando a casa da scuola, donò il suo mantello a un povero.

Nel 1520 si trasferì a Padova per studiare filosofia e medicina. Laureatosi in medicina tornò in patria nel 1524 ma non esercitò la professione ma si diede a vita spirituale. Ancora laico, iniziò a radunare nei giorni festivi, dapprima i fanciulli, ai quali teneva semplici lezioni di catechismo, poi anche gli adulti. Il 20 febbraio 1529 fu ordinato sacerdote.

Antonio Maria si dedicò a un’intensa azione caritativa verso i poveri e gli ammalati, specialmente in occasione della peste del 1528. Tale opera gli guadagnò, da parte dei suoi concittadini, il titolo di “padre della patria”.

Nel 1530 si trasferì a Milano dove fondò la Compagnia dei Figlioli e delle Figliole di Paolo Santo (o “Congregazione di san Paolo”) che fu ufficialmente approvata, ancor prima che i suoi membri cominciassero a vivere in comune e si dessero delle regole, il 18 febbraio 1533. Dopo il 1545, quando i religiosi presero dimora definitiva presso la chiesa di San Barnaba, incominciarono a essere popolarmente detti Barnabiti.

Fra le iniziative di Antonio Maria, che si sarebbero poi radicate nell’am­­biente milanese, va ricordato l’uso di suonare le campane alle tre pomeridiane del venerdì, in ricordo della morte di Gesù e la diffusione dell’esposizione solenne dell’Eu­cari­stia a turno nelle diverse chiese della città (le cosiddette Quarantore).

Nel 1539, già ammalato, le sue condizioni di salute si aggravarono. In giugno sentì venir meno le forze e chiese di tornare a Cremona, nella casa della mamma. In punto di morte gli apparve l’apostolo san Paolo, fece le sue ultime raccomandazioni ai presenti, ricevette i sacramenti e spirò nel primo pomeriggio del 5 luglio 1539, nell’ottava - secondo la sua predizione -  degli apostoli Pietro e Paolo.

Il suo corpo fu trasportato a Milano e seppellito nel monastero di San Paolo Converso (in corso Italia), circondato da fama di santità. L’8 maggio 1891 furono rinvenute le sue reliquie e, in seguito, traslate nella chiesa di San Barnaba. Il 27 maggio 1897 papa Leone XIII lo ha proclamato santo.

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Il miracolo del giglio

Nella chiesa di San Barnaba, all'ingresso della sacrestia, i Barnabiti conservano gelosamente un'immagine miracolosa di Sant'Antonio Maria Zaccaria famosa per il cosiddetto "miracolo del giglio" avvenuto presso il Collegio San Martino in Crema il 16 luglio 1747: raccoltisi alcuni fedeli in preghiera dinanzi all'immagine del Santo, questi mosse il braccio destro per benedirli. Compiendo tale gesto il Santo toccò con la mano il giglio - che teneva diritto sulla spalla sinistra - e lo fece cadere sul braccio. Da quel momento rimase in tale posizione.

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